QUANDO SI EREDITA UN IMMOBILE: COSA FARE & PRIMI ADEMPIMENTI

Quando si eredita un immobile o un bene, è difficile trovare famiglie che vanno pienamente d’accordo su tutto e, quindi, trovare una soluzione per la divisione ereditaria oppure per la vendita dell’immobile non sempre è così semplice. Ognuno ha la sua opinione – ogni erede pensa che la casa vale molto di più rispetto la valutazione ricevuta – quindi cercano l’agente immobiliare che stima maggiormente l’abitazione, illudendosi di vendere ad un maggior prezzo.

Invece, il risultato è una gran perdita di tempo ed il rischio è ritrovarsi a vendere l’immobile, addirittura ad un prezzo inferiore della valutazione iniziale.

È poi importante sapere però che quando si eredita una casa non significa diventarne automaticamente proprietari. Infatti, prima di poter venderla o abitarla, andranno effettuate delle verifiche affinché si possa diventare intestatari legittimi del bene.

Accettazione espressa o tacita

Come dicevamo all’inizio, la qualità di erede non avviene né automaticamente e né immediatamente: l’eredità si ottiene tramite accettazione, tacita o espressa.

L’accettazione tacita è la più ricorrente e prevede, da parte dell’erede chiamato in causa, un’azione che attesti la sua volontà di accettare e che non avrebbe potuto realizzare se non in qualità di erede.

Un esempio comune?  Il pagamento di un’imposta.

L’accettazione espressa, invece, prevede una dichiarazione scritta per l’assunzione del titolo di erede e conseguente accettazione del lascito.

Solo dopo una delle due accettazioni coloro che sono chiamati all’eredità potranno subentrare nel patrimonio: immobiliare e mobiliare nonché crediti ed eventuali debiti.

La documentazione necessaria quando si eredita una casa

Solitamente, non si dà peso all’analisi documentale completa da fare, si fa riferimento solo alla successione. Tuttavia per avere un quadro iniziale della situazione, è importante sia per verificare se l’immobile è conforme a tutte le normative vigenti e sia per non trovare sorprese inaspettate in un’eventuale vendita. Quindi, se non si sa da dove partire, è meglio affidarsi ad un consulente immobiliare competente: può dare un supporto sia per la documentazione necessaria da raccogliere, ma anche segnalare professionisti validi da contattare come studi tecnici, notai, avvocati o commercialisti.

Le dichiarazioni da fare

1.Va presentata una dichiarazione di successione entro 12 mesi dalla data di apertura della stessa – cioè dalla data in cui la persona è venuta a mancare. Questa comunicazione, all’Agenzia delle Entrate, dichiara che gli eredi succedono nel patrimonio del defunto. Di conseguenza, andranno calcolate le imposte dovute.

2. L’acquisto dell’immobile andrà trascritto all’interno dei Registri Immobiliari, insieme all’accettazione dell’eredità (tacita o espressa) qualora il defunto era titolare della proprietà di beni immobili. La trascrizione nei Registri Immobiliari è molto importante perché ha lo scopo di siglare l’avvenuta acquisizione da parte dei chiamati all’eredità e garantirne la continuità.

3. In ultimo dovranno esser fatte, presso il catasto, le volture che attestano il cambio di intestatario della casa.

Conclusioni

Il tema ereditario è molto delicato. Si ha che fare con le esigenze, le aspettative e a volte con la sofferenza delle persone. Ad ogni modo sono convinto che uno dei compiti di chi fa il mio stesso lavoro si proprio agevolare questo processo, trovando gli ingranaggi giusti per far girare la ruota e soddisfare le esigenze dei clienti.

Se desideri avere un punto di vista professionale, utile anche per una valutazione immobiliare, a volte necessaria per prendere delle decisioni in merito alla situazione della casa, contattami qui